Helpdesk remoto: come aumentare la produttività nell’hybrid workspace

L’helpdesk remoto rappresenta un requisito strategico per garantire la produttività di una forza lavoro sempre più distribuita: il ricorso allo smart working, diffusosi massicciamente nella primavera del 2020, oggi si sta concretizzando in un nuovo modello operativo ibrido, nel quale la tecnologia digitale riveste un ruolo determinante. Si tratta di un mutamento destinato a lasciare un segno indelebile nel mondo del lavoro: secondo gli analisti dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, conclusa l’emergenza, 5,35 milioni di persone continueranno a lavorare da casa e nel 70% delle grandi imprese si lavorerà da remoto per 2,7 giorni alla settimana, in media.

A fronte di questi numeri, emerge la chiara necessità di implementare un helpdesk remoto che sia in grado di supportare la produttività di questa vasta hybrid workforce, alle prese con nuovi strumenti, nuovi modelli, nuovi orari di lavoro e nuovi pericoli. Non bisogna dimenticare, infatti, che l’ambiente di lavoro digitale - all’interno del quale l’accesso alle applicazioni aziendali avviene anche attraverso dispositivi personali e reti domestiche - ha aumentato la superficie di attacco: secondo le rilevazioni dell’Osservatorio Cybersecurity & Data Protection, le aggressioni informatiche sono cresciute nel 40% delle grandi imprese e nel 49% delle PMI. Un helpdesk remoto efficiente serve anche a questo: offrire un supporto immediato agli utenti, ovunque si trovino, a sostegno di un ambiente digitale più sicuro.


Implementare l’helpdesk remoto per sostenere la produttività dell’hybrid workforce

Dopo aver gestito in fretta e furia la necessità di supportare il lavoro agile, molte imprese si trovano ora in una fase di valutazione e adeguamento per quanto riguarda la creazione di un helpdesk remoto. Per gli IT manager e i responsabili aziendali è giunto il tempo di definire il nuovo modello di assistenza tecnica, con un approccio più strutturato e lungimirante.

Anche questa nuova fase, pur più consapevole, comporta non pochi grattacapi, poiché impone diverse sfide sul fronte dell’organizzazione del team di tecnici, dell’infrastruttura IT e della protezione dei dati aziendali. Ora che la finestra operativa 9:00-18:00 non esiste più ed è diventata potenzialmente infinita, le competenze tradizionalmente necessarie per garantire una buona assistenza IT (conoscenze informatiche hardware e software, capacità analitiche, di problem solving e di intervento immediato) vanno moltiplicate per un numero molto elevato di risorse: l’helpdesk remoto deve essere attivo h24. Lo stesso requisito è ancor più strategico, a maggior ragione, all’interno di aziende con più sedi internazionali operative in diversi fusi orari.


Perché affidare a un managed service provider l’helpdesk remoto: 4 vantaggi chiave

Alla luce dello scenario appena analizzato, è chiaro come implementare un helpdesk remoto realmente efficiente possa essere poco sostenibile per la maggior parte delle imprese. Per questo motivo, esternalizzare (e centralizzare) questa attività affidandosi a un manager service provider qualificato diventa la scelta migliore per una produttività senza più confini. Ecco i 4 vantaggi chiave che si possono ottenere grazie a un servizio di helpdesk remoto in outsourcing:


#1 Assistenza h24

Lo abbiamo appena ricordato: nell’era dell’anywhere ed everytime working, l’azienda non si spegne mai. Affidarsi a un partner permette di garantire ai propri dipendenti un'assistenza IT professionale, senza vincoli di spazio e tempo. I managed service provider, infatti, sono in grado di mettere a disposizione dei propri clienti diverse squadre di tecnici qualificati operanti, su più turni, h24 tutti i giorni dell’anno.


#2 Ottimizzazione delle risorse

Questo punto si ricollega al precedente: qualsiasi azienda, e ancor più una PMI, deve innanzitutto concentrare i propri investimenti, tecnologici e umani, a favore della crescita del business: spesso non restano abbastanza risorse per assumere una squadra di tecnici e approntare gli strumenti necessari per un’efficace attività di helpdesk remoto. Delegare a un fornitore di servizi, in questo caso, significa poter sfruttare i suoi strumenti e le sue competenze senza dover affrontare i relativi investimenti, bensì pagando un canone definito in base alle effettive esigenze. Il tutto, con la garanzia di veder rispettati tutti i livelli di servizio concordati.


#3 Supporto multilingua

Non si tratta solo di abbattere vincoli di spazio e di tempo. Un helpdesk remoto di livello enterprise riesce a superare anche qualsiasi distanza comunicativa. I migliori managed service provider, infatti, sono in grado di fornire assistenza multilingua. In questo modo, si offre davvero a tutti i lavoratori la possibilità di poter contare su un supporto immediato, chiaro e pienamente soddisfacente. Una funzionalità chiave all’interno di contesti sociali e aziendali sempre più internazionali e distribuiti.


#4 Competenze certificate

Investire nell'assunzione e nella formazione costante di personale altamente specializzato e certificato, così come in un’infrastruttura tecnologica di ultima generazione è il cuore del business di ogni managed service provider. Consegnare la gestione dell’helpdesk remoto a questo tipo di partner, quindi, permette di avere a propria disposizione un bagaglio di esperienze, soluzioni e asset di prim’ordine. Per una produttività davvero senza pensieri.


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