Supply chain management: come incrementare sostenibilità, efficienza e produttività

PRESENT sarà fra i protagonisti dell’atteso evento #SAPNOW2022, in programma il 20 ottobre al Superstudio Maxi di Milano e che vedrà i temi dell’innovazione e della sostenibilità al centro dei dibattiti tra imprenditori, manager e decision maker.

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Il supply chain management ha conosciuto negli ultimi anni un'evoluzione radicale, sia negli scopi che persegue, sia rispetto ai modelli operativi che lo caratterizzano. Si tratta in realtà di una trasformazione tutt'ora in corso, e che fa della cooperazione tra tutti gli attori della catena del valore la colonna portante di un ambiente collaborativo destinato ad allargarsi.

Naturalmente, l'integrazione delle filiere con le tecnologie digitali e con i sistemi di data analytics ha contribuito in maniera decisiva nell'innescare e indirizzare questo cambiamento ma a connotarne le finalità sono stati soprattutto i trend e gli eventi che hanno determinato - per il business in generale e per i processi di approvvigionamento in particolare - diversi punti di discontinuità rispetto al passato recente.


Le nuove priorità dei supply chain manager

L'emergenza pandemica e il riassetto delle catene di fornitura internazionali (dovuto alla carenza di materie prime, al chip shortage e alla crisi ucraina), in particolare, hanno letteralmente rimescolato le carte anche per player consolidati. Se a questo si aggiungono gli sforzi economici e organizzativi che le imprese stanno facendo per affrontare il tema ormai imprescindibile della graduale riduzione dell'impatto ambientale delle attività di business, si capisce come l'incremento di efficienza, produttività e sostenibilità siano le priorità dell'agenda di qualsiasi addetto al supply chain management. Rimane però da rispondere alla domanda cruciale: come procedere in questa direzione migliorando la posizione aziendale senza far perdere valore ai vari stakeholder?

La risposta risiede e risiederà sempre più nella capacità delle organizzazioni di sviluppare una nuova visione sul funzionamento dei processi. Premessa indispensabile per cominciare a gestirli in tempo reale tenendo conto non solo delle effettive disponibilità della supply chain e degli scenari di rischio tradizionale ma anche di modelli previsionali sempre più accurati basati sull'effettiva evoluzione delle catene di fornitura, sulle risorse effettivamente accessibili e sull'affidabilità dei partner. Bisogna, in altre parole, fare leva sui dati – o meglio sulla loro analisi – per implementare in real time approcci tattici (ma anche strategici) funzionali alle nuove esigenze del business e del mercato.


Un cambio di paradigma per il supply chain management

È infatti il patrimonio informativo aziendale, opportunamente elaborato e correlato con dati di contesto provenienti da fonti qualificate, che produce gli insight su cui i decisori possono valutare lo status quo, ponderare rischi e opportunità in maniera oggettiva e intraprendere iniziative con un adeguato margine di sicurezza. E nell'ottica di migliorare costantemente l'accuratezza dei modelli previsionali sarà fondamentale anche l'attività di verifica sulle effettive ripercussioni che ciascuna decisione ha avuto sulla catena del valore.

Occorre dunque un vero e proprio cambio di paradigma, in quanto gli obiettivi da perseguire richiedono l'utilizzo di input granulari e costantemente aggiornati. In particolare, un supply chain management efficace oggi deve trovare il giusto punto di equilibrio tra profittabilità dei processi e aspettative dei clienti, automatizzando – dove possibile – le operazioni che non necessitano dell'intervento umano. Indipendentemente dal fatto che si operi con logiche B2B o B2C, oggi imprese e consumatori pretendono infatti dai propri provider rapidità e precisione nelle forniture, trasparenza della filiera su cui si muovono le merci e personalizzazione dell'offerta. Solo un approccio data-driven può garantire in tempi ragionevoli il raggiungimento di un risultato così complesso.


Il ruolo dell'ERP nel supply chain management di nuova generazione

Oltre alla giusta metodologia, ovviamente, occorre anche adottare strumenti adeguati. Se da una parte IoT e oggetti connessi saranno essenziali per raccogliere i dati esattamente nei luoghi e nei momenti in cui macchinari, veicoli e merci li generano, dall'altra occorrerà un punto di raccordo su cui far convergere tutti gli input per avviare le sessioni di analisi. Visto in quest'ottica, il centro nevralgico del supply chain management di nuova generazione è senza ombra di dubbio l'ERP: la soluzione storicamente deputata a orchestrare la gestione caratteristica si è nel tempo espansa fino a inglobare funzionalità di controllo sempre più complesse, integrando l'intelligenza e la capacità di analisi necessarie a ricomporre in un'unica, coerente prospettiva tutti i tasselli che formano il complesso mosaico dei processi di business, a partire proprio da quelli su cui si fonda una supply chain efficace.


L'offerta di Present, Gold Partner di SAP

Consapevole delle nuove esigenze delle imprese sul fronte del supply chain management, Present, in qualità di Gold partner di SAP, propone un’ampia gamma di servizi per la gestione e la valorizzazione del patrimonio informativo aziendale su questo specifico topic. Facendo leva sulle tecnologie e sulle soluzioni dell'ecosistema SAP – e in particolare sull'ERP di nuova generazione SAP S/4HANA – Present aiuta le imprese a mettere al servizio della catena del valore soluzioni basate su artificial intelligence, machine learning e advanced analytics per ottenere una governance end-to-end basata sull'analisi dei dati e finalizzata alla creazione, all'ottimizzazione e all'automazione dei processi.

Attraverso l'implementazione di una serie di verticalizzazioni preparametrizzate della suite, Present inoltre è in grado di indirizzare e accompagnare ciascun percorso di trasformazione, a prescindere dal settore di appartenenza del business, offrendo ai clienti best practice specifiche e strumenti preconfigurati che risulteranno indispensabili per migliorare i risultati, accelerare il time-to-market e, in ultima analisi, massimizzare il ritorno sugli investimenti.


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