Nel contesto del contact center, i KPI della customer experience identificano la capacità dell’azienda di soddisfare le esigenze, i bisogni e le aspettative dei suoi clienti. A tal proposito, si parla di Voice of the Customer come processo di acquisizione e di analisi dei feedback dei clienti, ma anche come straordinaria opportunità per migliorare la customer experience, da cui un cliente più soddisfatto e fedele al marchio.
La voce del cliente, che riguarda l’intera esperienza con il brand, con i suoi prodotti e servizi, emerge attraverso survey, focus group, social media mining e, ovviamente, in tutte le relazioni con il contact center.
Esistono due categorie di KPI della customer experience: quelli basati su dati quantitativi e, in modo speculare, quelli derivanti dai dati qualitativi. Fanno parte della prima categoria i KPI più comuni adottati dalla maggior parte delle strutture: il Net Promoter Score, il Customer Effort Score, il Customer Satisfaction Score e molti altri, che rappresentano un’area corposa della Voice of the Customer.
Tuttavia, il vero tesoro nascosto dei contact center sono i dati qualitativi, ovvero le informazioni che descrivono il fenomeno anziché quantificarlo. Il vero feedback dei clienti si nasconde all’interno di questi dati, che di fatto rappresentano gli indicatori (KPI) della customer experience più attendibili e determinanti per le strategie e la crescita dell’azienda.
A titolo d’esempio, pensiamo a tutte le informazioni presenti all’interno di una telefonata al call center: c’è un tono di voce, dal quale è possibile ricavare il sentiment, ci sono espressioni che identificano criticità su prodotti e servizi, ci sono riferimenti ai competitor, magari dei silenzi che fanno presumere l’inefficacia delle strategie di comunicazione e molto altro. Le informazioni riconducibili alla Voice of the Customer sono moltissime, ma c’è ovviamente necessità di strumenti in grado di analizzare i dati qualitativi fornendo indicazioni attendibili. Gli strumenti di Speech Analytics e di Interaction Analytics nascono precisamente per questo scopo, ovvero dare un significato e valorizzare i dati non strutturati per eccellenza, ovvero la voce e le conversazioni testuali.
Miscelando l’analisi dei dati qualitativi con i tradizionali KPI della customer experience, è possibile ottenere informazioni capaci di indirizzare i processi decisionali, sia a livello strategico che operativo. In particolare, l’analisi dei dati qualitativi può far emergere: