L’era del digital workplace impone nuovi modelli di storage management: l’obiettivo è quello di riuscire ad assicurare a tutti gli utenti connessi un accesso rapido e sicuro ai dati di cui hanno bisogno, quando e dove ne hanno bisogno. Per rimanere competitive, infatti, oggi le aziende devono essere sempre più data-driven: in quest’ottica, implementare uno storage management adeguato diventa essenziale per riuscire a trasformare le informazioni disponibili in risorse aziendali davvero strategiche. Occorre però perseguire nuovi livelli di agilità e sicurezza che le infrastrutture legacy non sono in grado di sostenere: in questo scenario, puntare sull’outsourcing rappresenta la soluzione vincente per modernizzare l'infrastruttura IT (risparmiando sui costi), abbattere le problematiche legate a gestione e manutenzione degli asset tecnologici e ottimizzare il lavoro delle risorse IT interne. Vediamo perché.
In pratica, i manager IT sono chiamati a modernizzare l'infrastruttura e garantire uno storage management al passo con i tempi per sostenere le esigenze di un ecosistema sempre più digitalizzato, la cui efficacia si fonda su un accesso semplice e veloce ai dati aziendali. Non soddisfare questo principio, significa rallentare l’operatività e compromettere i risultati di business. Non solo: i requisiti per una gestione dei dati efficace sono diventati ancora più stringenti a partire dalla primavera del 2020, con l’aumento del lavoro da remoto, il diffondersi dei servizi cloud e la crescita degli attacchi ransomware legati a questo nuovo scenario operativo.
A fronte dell’aumento esponenziale del flusso di informazioni che devono essere gestite, elaborate e archiviate in sicurezza, la situazione si è quindi complicata non poco. Si tratta di una mole eterogenea (e in gran parte non strutturata) di dati il cui controllo richiede un numero di risorse sempre maggiore e strumenti adeguati. I responsabili IT lo sanno bene, ma sanno anche che non possono impegnare la maggior parte del tempo le proprie risorse in attività routinarie di storage management a basso valore aggiunto. Ecco perché conviene terziarizzare.
Affidare lo storage management a un partner esterno specializzato permette di ottenere diversi benefici, sia economici che operativi. Il punto è individuare un fornitore affidabile che abbia competenze comprovate e certificate: dopodiché, non ci si dovrà più preoccupare di tutte le incombenze legate alla gestione dell’infrastruttura.
Innanzitutto, il provider del servizio di storage management, vincolato per contratto, deve garantire avanzate policy di sicurezza e un tempo di attività dell’infrastruttura vicino al 100%; anche le attività di manutenzione vengono effettuate senza interrompere il consueto funzionamento operativo. Ciò significa poter utilizzare i dati aziendali sempre e comunque, per un business operativo h24, con flussi di lavoro veloci e affidabili senza soluzione di continuità.
Benefici concreti si ottengono anche sul fronte di flessibilità e scalabilità: adeguare il data center alle necessità aziendali, infatti, è un’operazione complessa che può richiedere tempi anche molto lunghi, non compatibili con esigenze di archiviazione mutevoli. Lo storage management in outsourcing permette di adattare le capacità di storage alle esigenze operative, aumentando o diminuendo gli spazi di archiviazione, senza dover implementare nuove risorse. Non solo, contare sugli ambienti IT messi a disposizione dal provider - i migliori fornitori offrono data center tier 4 - permette di evitare i classici problemi creati da impianti obsoleti e di non doversi occupare della manutenzione: si ha la certezza di poter contare sempre sugli strumenti più aggiornati disponibili sul mercato.
Come abbiamo appena visto, passare allo storage management in outsourcing permette di avere a propria disposizione le più recenti tecnologie di archiviazione: l’ulteriore valore aggiunto è che questo beneficio si può ottenere senza dover affrontare investimenti né hardware né software. Grazie allo storage management as a service, infatti, i costi legati alle attività di archiviazione, da spese in conto capitale, si trasformano in spese operative perfettamente sostenibili: si paga solo ciò di cui l’azienda ha realmente bisogno, in base alla capacità di storage necessaria in quel preciso momento.
Avere a disposizione, compresa nel contratto, una squadra di professionisti qualificati che gestisca ogni aspetto tecnico, operativo e legale significa inoltre non dover assumere ulteriori tecnici per il team IT interno e ottimizzare così il lavoro delle risorse già presenti. In questo modo, gli operatori non dovranno più preoccuparsi di gestire le complicazioni legate all’infrastruttura e potranno dedicarsi a mansioni più utili per l’innovazione del business.