Monitoraggio infrastruttura IT: reperibilità e reattività con Present

Il monitoraggio dell’infrastruttura IT oggi assume un valore strategico per le aziende. Garantire, infatti, prestazioni ottimali di data center e parco applicativo è diventata una condizione essenziale per il business. Un’esigenza che a partire dai primi mesi dal 2020 ha dovuto fare i conti con le restrizioni imposte dalla pandemia, mettendo in crisi i modelli tradizionali di monitoraggio dell’infrastruttura IT condotti in prossimità dei sistemi.

Present conosce bene queste problematiche e vi ha fatto fronte tempestivamente quando si sono manifestate, riuscendo ad assicurare la continuità operativa dei suoi clienti, anche grazie a un’attività di monitoring che non è mai venuta meno durante le varie fasi di lockdown.

In un articolo pubblicato sulla testata web ZeroUno1, uno degli esperti di Present ha spiegato quale sarebbe l’approccio ottimale al tema del monitoraggio dell’infrastruttura IT, illustrando anche come fattori quali reperibilità e reattività siano fondamentali per evitare il downtime o l’indisponibilità ad accedere ai servizi. Di seguito è spiegato per quali ragioni.


La reperibilità 365 giorni all’anno e h 24 secondo l’approccio di Present
 

Per quanto riguarda la reperibilità, Present ha a disposizione due Control room, una a Torino e un’altra a Pomigliano D’Arco, in provincia di Napoli. Entrambe offrono servizi di monitoraggio dell’infrastruttura IT, insieme a quelli di controllo e gestione di primo livello. Questi ultimi vanno dagli interventi di manutenzione al check di sistema, fino alla gestione da remoto delle attività di patching e sicurezza.

In totale, ci sono 140 specialisti, tra gli oltre 600 impegnati nell’area Managed Services, che si occupano di IT Operation Management e Service Desk per 365 giorni all’anno, 24 ore su 24. Una caratteristica che conferisce alla reperibilità connotati di efficienza molto elevati e tempistiche ridotte dal momento della segnalazione di un malfunzionamento alla sua presa in carico e risoluzione. Poiché, infatti, Present mette in campo risorse umane con competenze specifiche, questa circostanza consente di intervenire all’istante senza richiedere ulteriori passaggi per coinvolgere altre figure con skill tecnico-operative idonee.


Le tecnologie per il monitoraggio infrastruttura IT adottate da Present
 

La disponibilità di professionisti dedicati nelle Control room va di pari passo con l’utilizzo delle più moderne tecnologie nell’ambito del monitoraggio dell’infrastruttura IT. Present, in veste di system integrator, adotta soluzioni all’avanguardia come quelle dei vendor leader di settore (Splunk, Dynatrace, Zabbix), spesso inseriti da Gartner nei suoi Magic Quadrant di riferimento2. In tal modo il concetto di reattività tradizionale, che prevede processi di remediation, talvolta lunghi dopo che si è manifestato un problema, si trasforma nella capacità di anticipare le potenziali criticità. Un obiettivo che si raggiunge anche grazie all’ausilio dell’intelligenza artificiale e degli algoritmi di machine learning.

La reattività di Present, perciò, va intesa come velocità nel reagire e nel rimediare agli imprevisti prima che le loro conseguenze causino un deterioramento della user experience, o il prolungarsi dei tempi di fermo di sistemi e applicazioni. Cosa che è possibile in virtù dell’integrazione delle informazioni consultabili costantemente sulle dashboard installate nelle Control room.


Il monitoraggio dell’infrastruttura IT a prova di smart working
 

Reperibilità e reattività non sono gli unici pilastri di Present nel monitoraggio dell’infrastruttura IT.

Assieme a queste due peculiarità, Present offre una conoscenza della multipiattaforma che è raro trovare nel panorama dei Managed Services Provider.

È proprio su tale conoscenza che si fonda un monitoring che copre ambienti sempre più complessi, nei quali convivono architetture on premise, in cloud e basate su microservizi. Con uno dei tool di monitoraggio dell’infrastruttura IT, ad esempio, Present può monitorare in tempo reale più di 60 mila item e oltre 20 milioni di esecuzioni batch all’anno.

Numeri che la pandemia non ha fatto diminuire, ma che ha contribuito a fare aumentare, senza che le control room subissero una contrazione delle loro attività consuete. Lo “stress test” dello smart working, a cui sono state sottoposte moltissime aziende nel 2020, è stato superato brillantemente anche da Present, che ha potuto verificare l’efficacia del suo piano di business continuity, garantendo nel contempo, il monitoraggio dell’infrastruttura IT dei propri clienti mediante una forza lavoro distribuita e non più centralizzata.


1 Fonte: ZeroUno
2 Fonte: Gartner


Present - White Paper - Digital Workspace: la guida ai servizi gestiti che abilitano lo smart working

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