Quali sono le frontiere del data driven manufacturing? I gestionali di ultima generazione possono favorire lo sviluppo di nuovi modelli di business basati sull’analisi dei dati generati dagli impianti di produzione e sull’utilizzo dei prodotti da parte dei clienti. Tuttavia, al di là dell’ottimizzazione dei processi e della sempre maggiore resilienza della catena del valore – prerogative delle soluzioni digitali che abilitano la cosiddetta Industry 4.0 – oggi le parole chiave dell’intelligent enterprise declinata sul versante della manifattura sono personalizzazione e servitizzazione. Due dimensioni che si potranno navigare solo a patto di riuscire a dominare l’analisi del dato in tempo reale.
Mettere il punto di vista del cliente finale al centro di ogni decisione è infatti fondamentale per le imprese che cercano il successo nell’era dello smart e data driven manufacturing: non cogliere questa sfida vuol dire lasciar spazio ai concorrenti, o ai nuovi arrivati, che sfrutteranno le opportunità lasciate inesplorate dai leader di mercato per guadagnare vantaggio competitivo.
È necessario quindi dotarsi di soluzioni che permettano alla strategia aziendale di adattarsi sul piano gestionale e operativo alle esigenze di ciascun cliente: occorre sviluppare la capacità di comprendere e rispondere efficacemente ai trend di scenario, identificando in modo dinamico un punto di equilibrio tra domanda e disponibilità di forniture, così da consentire la differenziazione e la specificità dei prodotti abbinando i dati alle procedure di realizzazione dei prodotti fisici.
L’utilizzo di tecnologie digitali in fabbrica e nella catena di fornitura, del resto, non è una novità. Ciò che cambia è il modo in cui la produzione e la logistica sono collegate in modo intelligente al resto dell’azienda. Questo aiuta le imprese a essere più agili e a gestire eventuali interruzioni esterne, come le catastrofi naturali e le fluttuazioni a breve termine della domanda, per configurare in modo corretto gli ordini dei clienti.
L’altro versante su cui lo smart manufacturing promette di generare i margini più interessanti nei prossimi anni è quello della servitizzazione. I produttori industriali più lungimiranti stanno gradualmente passando dalla vendita di prodotti alla fornitura di soluzioni complete, con modelli di business che introducono sistemi di tariffazione vincolati al raggiungimento di specifiche performance delle soluzioni stesse, all’ottenimento di determinati risultati di processo attraverso l’erogazione di servizi ad hoc o, ancora, alla monetizzazione dei dati generati degli asset.
Sviluppare un’offerta coerente sul fronte della servitizzazione è un obiettivo per i player che non solo cercano margini di profitto più elevati ma che puntano soprattutto a una maggiore fidelizzazione dei propri clienti, con cui diventa possibile costruire vere e proprie partnership di ampio respiro per sostenere l’innovazione di filiera.
Anche in questo caso, cruciale è la capacità di gestire in tempo reale informazioni complesse, sia per progettare prodotti con un’attenzione particolare alla buona manutenibilità, sia per sviluppare servizi innovativi e facilmente monitorabili. Al tempo stesso, offrire e vendere soluzioni complete – composte cioè da un mix di prodotti fisici, servizi e software – implica l’utilizzo di strumenti in grado non solo di gestire e monitorare contratti basati su risultati e prestazioni ma anche di abilitare una catena di fornitura end-to-end e automatizzata, che rilevi la domanda effettiva ed eroghi il rifornimento di consumabili o la variazione delle prestazioni dei prodotti.
Perché il processo risulti trasparente e lineare, oltre che resiliente, è indispensabile poi riuscire a simulare scenari di rischio con sufficiente precisione ottimizzando la pianificazione delle componenti di servizio e le dinamiche della logistica.
Far convergere le tecnologie intelligenti in una strategia coerente di personalizzazione e servitizzazione vuol dire andare oltre l’approccio 4.0 e trasformare tutti i dipartimenti aziendali in un ecosistema, all’interno del quale ciascuna componente è perfettamente integrata con le altre grazie alla logica del data driven manufacturing.
L’intero processo di digitalizzazione, ottimizzazione e automazione delle procedure deve quindi poter essere gestito in modo unificato, facendo leva su quella che oggi rappresenta la vera cabina di regia per qualsiasi impresa attiva nell’ambito dello smart manufacturing: una soluzione Enterprise Resource Planning di ultima generazione.
Nello specifico, SAP ha dato vita a un ambiente digitale integrato che ha come fulcro SAP S/4HANA Cloud, l’ERP in cloud costruito sull’in-memory database SAP HANA, di cui sfrutta tutte le potenzialità per accelerare la raccolta, l’elaborazione e la redistribuzione in tempo reale di enormi quantità di dati. L’ecosistema è infatti in grado di far convergere tutti gli input generati dalla supply chain, dagli stabilimenti produttivi e dagli oggetti connessi consegnati ai clienti in un sistema che li correla e li trasforma in informazioni di valore.
Per adottare le tecnologie SAP necessarie alla creazione e alla gestione di offerte incentrate sui concetti di personalizzazione e servitizzazione, le imprese manifatturiere possono contare su Present. In qualità di Gold Partner di SAP, Present offre infatti a qualunque tipo di organizzazione competenze certificate che mirano a semplificare l’individuazione delle componenti tecnologiche più adatte per intraprendere il percorso di trasformazione in intelligent enterprise, anche con una migrazione ERP dedicata.
È proprio facendo affidamento su un portfolio di soluzioni preparametrizzate per ampliare il raggio d’azione di SAP S/4HANA Cloud che Present riesce a indirizzare e accompagnare ciascun percorso di trasformazione, mettendo a disposizione delle imprese manifatturiere use case, servizi e strumenti avanzati in grado di accelerare il ritorno sugli investimenti e migliorare il time-to-market nello sviluppo di un approccio evoluto al data driven manufacturing.