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Managed cloud service provider: la scelta strategica per l’internazionalizzazione

Scritto da Present | 15 giugno 2021

Affidarsi a un managed cloud service provider rappresenta oggi per le aziende l’opportunità di concentrarsi sul proprio core business delegando all’esterno la gestione di rete, applicazioni, infrastrutture e sicurezza IT. Un vantaggio, quello di focalizzarsi sulle proprie attività principali, che si associa anche ad altri benefici come il sostegno ai cambiamenti organizzativi, la riduzione dei costi e l’innovazione continua. Assieme a questi, c’è un ulteriore aiuto che i managed cloud service permettono di far ottenere alle organizzazioni che se ne avvalgono: il supporto alle strategie di internazionalizzazione. Pur coprendo infatti diversi ambiti dell’IT, uno di quelli più diffusi riguarda la creazione di un ambiente di lavoro digitalizzato. Tale creazione rientra nel cosiddetto workplace management, divenuto essenziale soprattutto oggi, alla luce delle trasformazioni impresse dalla crisi pandemica nei modelli tradizionali di lavoro. L’internazionalizzazione dei processi di business, con l’estensione dei managed cloud service anche all’estero, è parte integrante di questa metamorfosi.


L’importanza del desk multilingua nel managed cloud service

Il workplace management presuppone che il managed cloud service provider sia in grado di gestire tutte le postazioni di lavoro (PdL) di un’azienda, facendosi carico dei processi di virtualizzazione, nonché della gestione ottimizzata, della manutenzione e dell’aggiornamento dei vari endpoint utilizzati dai dipendenti. Questo significa dover rispondere, tramite un service desk centralizzato, a moltissime richieste provenienti dai contesti in cui operano i diversi collaboratori dell’organizzazione. Nel caso di una loro presenza al di fuori dei confini nazionali, occorre che il service desk offra un supporto multilingua, affinché sia possibile rispondere senza la barriera dell’incomprensione. Anche un solo ufficio di rappresentanza in uno Stato straniero, collegato facilmente con un digital workplace al quartier generale della sede italiana, potrebbe aver bisogno di risolvere un problema tecnico. I managed cloud service provider che possono contare su risorse interne che abbinano alla competenza specifica quella di natura linguistica hanno la possibilità di far fronte a questa evenienza in maniera efficace.


Governance e controllo di tutte le risorse IT a livello globale

Un ulteriore motivo che rende i managed cloud service funzionali ai percorsi di internazionalizzazione delle imprese è l’armonizzazione di tutte le risorse IT che occorrono, senza che i vincoli di prossimità fungano da deterrente. In loro assenza, infatti, ogni sede estera procederebbe in ordine sparso nella scelta della dotazione infrastrutturale e applicativa, con costi che non potrebbero beneficiare delle economie di scala proprie delle organizzazioni distribuite su un ampio territorio. La centralizzazione di tutta la parte ICT, invece, conferirebbe una governance omogenea e un controllo su tutti i processi interessati da qualsiasi tecnologia. Basti pensare all’individuazione del modello di cloud (pubblico, privato o ibrido) idoneo alle varie realtà sussidiarie e ai requisiti di compliance richiesti da ciascuna nazione in materia, come il GDPR in Europa o il CCPA negli Stati Uniti. Un unico managed cloud service provider non solo aiuterebbe ad abbattere i costi a livello globale, ma solleverebbe dall’onere di dover affrontare questioni di conformità in base alla presenza aziendale su uno o più Paesi.


Come il managed cloud service supporta lo smart worker nel mondo

Infine, il collegamento sempre più stretto fra managed cloud service e internazionalizzazione si ricava dalla crescita di forme di collaborazione da remoto nelle quali non vi è alcun limite di distanza tra lo smart worker e l’azienda. Anche se si tende a ritenere che il lavoro agile avvenga all’interno dei confini domestici, nulla vieta che possa coinvolgere dipendenti che risiedono all’estero per conto dell’azienda. In una tale evenienza, ancor più che se ci si trovasse sul suolo italiano, sarebbe vitale poter disporre di piattaforme di Unified Communication and Collaboration (UCC) con cui interfacciarsi con colleghi in ogni parte del globo. E poiché su questi sistemi UCC transitano dati critici dell’azienda, non si può lasciare la loro integrità e inviolabilità a una sicurezza improvvisata. Gestione degli accessi, network management, endpoint management, antivirus, backup PdL sono tutte attività che necessitano di un approccio univoco, a prescindere dalla collocazione delle risorse umane. Un approccio che il managed cloud service provider può ovviamente assicurare.