Application Lifecycle Management: ottimizza il tuo parco applicativo con Present
L’Application Lifecycle Management è ormai un elemento strategico per supportare al meglio l’evoluzione aziendale nel percorso di trasformazione digitale, il parco applicativo è cresciuto e si è stratificato nel corso del tempo, con app diverse, gestite da team diversi, con metodologie e tecnologie diverse. Un esempio tipico è quello della Pubblica Amministrazione: lavorando con gare d’appalto, lo stesso codice sorgente di un applicativo (a meno che non venga riscritto) viene preso in carico ogni volta dal nuovo gruppo di aziende vincitrici. “Questo codice - racconta M. Matricardi, Innovation Leader di Present -, in pratica, passa di mano in mano tra diversi gruppi di lavoro e diversi programmatori ognuno con il proprio modo di lavorare. Il modus operandi e talvolta anche la lingua di lavoro possono differire da fornitore a fornitore, da un project manager a un altro, da un programmatore a un altro. Il risultato è un prodotto certamente funzionante ma, al contempo, si assiste a un inevitabile degrado del software che nel peggiore dei casi porta alla formazione di vere e proprie BlackBox. Per questo servono delle attività mirate per riprendere il vero controllo del codice sorgente, la cui lavorazione, nell’arco degli anni, può essere costata anche milioni di euro”. E questo scenario si riferisce a una singola applicazione: ragionando nell’ordine di un tipico parco applicativo ben più ampio - solitamente, per esempio, un istituto bancario conta 4mila unità - si avrà chiara la complessità da dover gestire. “Molto spesso - sottolinea Massimo -, prima di iniziare il percorso di Application Lifecycle Management, le grandi organizzazioni non hanno nemmeno contezza di quante siano effettivamente le applicazioni che hanno in esecuzione, in termini numerici”. Ed è proprio a fronte di questo scenario che l’intervento di Present entra nel vivo e diventa fondamentale.
I dilemmi dell’Application Lifecycle Management: approccio tattico o strategico?
I principali dilemmi che attanagliano le aziende che si approcciano al concetto di Application Lifecycle Management sono essenzialmente due: ci si chiede se agire semplicemente sulla singola applicazione oppure, in maniera più ampia e articolata, a livello di sistema e se farlo con un approccio tattico sul breve periodo oppure con una visione strategica, più lunga e complessa. “Present – sottolinea Matricardi - ha un approccio molto aperto e flessibile: è perfettamente in grado di aiutare i clienti seguendo il percorso più complesso, in visione sistemica e in ottica di lungo termine, garantendo tutti i benefici del caso. Abbiamo infatti una squadra di esperti multidisciplinari con specifiche competenze e possiamo contare su dimensioni abbastanza grandi da poter far fronte a qualsiasi intervento indipendentemente dalla complessità. Al contempo, abbiamo proporzioni abbastanza contenute da poter seguire con un rapporto diretto e personale ogni cliente, mettendone al centro le peculiari necessità”.
L’Application Lifecycle Management secondo Present
L’approccio all’Application Lifecycle Management di Present inizia con una visione di alto livello del parco applicativo, condivisa con il cliente: il primo passo è capire se il problema è a livello di sistema, di singola applicazione o di gruppo di applicazioni. “In un secondo momento - prosegue Massimo - interveniamo con il nostro metodo, che parte con il censimento totale delle applicazioni. Quello che proponiamo è un censimento organizzato, con raccolta dei requisiti funzionali, descrizione e analisi dei processi e talvolta intervenendo anche con il reverse engineering. Ci si chiede, fondamentalmente, quali processi seguono e come sono implementate le singole funzionalità, si fa un'analisi del codice sorgente, si esamina la qualità dell’applicazione e si decide come la si vuole gestire”. Attraverso tutte queste attività si stabilisce quale sia la “distanza” tra lo stato effettivo delle cose e i desiderata dell'azienda cliente, per stabilire così gli step corretti - da quelli prioritari ai più mirati - per procedere in questa direzione. L’analisi tecnica di partenza ha quindi poi dei risvolti più ampi sul fronte della governance del parco applicativo: la messa a punto di “best practice” e specifiche metriche garantisce un’Application Lifecycle Management efficiente ed efficace sul lungo periodo.
Benefici di un’Application Lifecycle Management a regola d’arte
Mettere in atto un programma di Application Lifecycle Management, dunque, garantisce maggiore visibilità e un controllo più accurato del parco applicativo, permette di prendere decisioni in modo più efficace e rapido e aiuta a migliorare la compliance, garantendo il rispetto delle policy (da quelle di accessibility a quelle relative agli standard di sviluppo). “Pensiamo al parco applicativo come a un giardino - chiosa Matricardi -: senza una corretta strategia di Application Lifecycle Management, aggiungendo piante su piante senza criterio e senza cura, con il tempo si finisce per avere una selva di rovi. Tenere in ordine il giardino permette di gestirlo meglio: continuando la metafora, se ho delle metodologie ALM collaudate, quando devo piantare un nuovo albero nel mio giardino so esattamente dove metterlo e come curarlo per farlo crescere sano e in armonia con tutto l’ecosistema. Concludo sintetizzando che, per manutenere il giardino applicativo nel migliore dei modi, occorre ottimizzare i processi di quality assurance, uniformare gli standard di sviluppo e della messa in produzione, creare team di supporto e verifica ad hoc e garantire una governance appropriata ed efficace. E, per centrare tutti questi obiettivi, è cruciale affidarsi alle migliori professionalità e competenze disponibili sul mercato”. Un approccio maturo all’Application Lifecycle Management così implementato, non ultimo, garantirà maggiore ordine e un’orchestrazione più armonica anche in termini di supporto alle varie figure coinvolte lungo tutte le fasi del ciclo di vita: dipartimento IT, analisti funzionali, tester, sviluppatori. A tutto vantaggio della business continuity nel suo complesso.