Le città sono sempre più al centro dell’attenzione per quanto riguarda la sostenibilità, non solo sociale, ma anche ambientale ed economica. Un tema che riguarda soprattutto le aree metropolitane, ma che inizia a divenire attuale anche nei centri di medie dimensioni. Occorre ripensare la gestione urbana in un modo più razionale, efficiente e sostenibile. Le città intelligenti, o smart cities, rappresentano il punto attualmente più alto di questo processo di riprogettazione degli spazi urbani.
Come accade sempre più spesso nel mondo della tecnologia, anche le città intelligenti non sono un fenomeno completamente nuovo. Alcuni fanno risalire la loro origine addirittura agli anni ’70 del ventesimo secolo, quando la città di Los Angeles creò un progetto di analisi di dati su vasta scala. Tuttavia, è solo negli ultimi anni e con l’avvento di capacità di calcolo sempre più elevate e universalmente disponibili che il fenomeno ha conosciuto una crescita globale. Secondo le stime più recenti i ricavi generati dalle città intelligenti raddoppieranno in breve tempo, raggiungendo nel 2028 la ragguardevole cifra di 165,8 miliardi di dollari.
La definizione più semplice di Smart city indica l’utilizzo di tecnologie innovative e pianificazione urbana per migliorare sia la qualità di vita dei cittadini sia i livelli di servizio pubblico. Protagoniste, come è facile intuire, la sostenibilità, l’efficienza energetica, le comunicazioni e la gestione delle emergenze. Tutte tematiche che beneficiano ampiamente della tecnologia.
Per capire meglio i vantaggi derivanti dall’adozione di tecnologie avanzate come IoT e Big Data all’interno di una città intelligente, pensiamo per esempio alla pianificazione urbana. Come ogni forma di pianificazione, anche questa deve basarsi su dati storici e informazioni di archivio per poter essere efficace.
La potenza di calcolo messa a disposizione per esempio dal Cloud Computing, unita all’opportunità di creare le proprie serie storiche attraverso la raccolta di dati via Internet of Things permette di azzerare o comunque limitare le incognite, riducendo al minimo il bisogno di integrare le decisioni strategiche con ipotesi o formulazioni basate sulla semplice esperienza umana.
In altre parole, disporre di più dati e della potenza di calcolo adeguata per elaborarli significa poter effettuare pianificazioni più realistiche, precise e circostanziate. In questo senso, il punto massimo dello sviluppo attuale è costituito dal City Digital Twin, un modello digitale avanzato che costituisce la replica virtuale, arricchita da dati, di una città reale. Ai minimi termini è un ambiente di simulazione in cui è possibile, per esempio, collaudare diversi progetti di pianificazione per verificarne la validità prima di attuarli nel mondo reale.
Tuttavia, prima di giungere all’implementazione di un gemello digitale per la città, ci sono numerosi altri servizi che è possibile attuare per avvantaggiarsi dell’innovazione, sia in termini di qualità della vita dei cittadini, sia in termini di sicurezza.
Nel primo caso, un esempio semplice ma con una importante influenza sulla quotidianità è la previsione di arrivo alle fermate dei mezzi pubblici. Incrociando i dati sul traffico con le telemetrie dei mezzi, è possibile indicare con precisione i minuti di attesa necessari per ciascuna fermata, rimodulando eventualmente le velocità delle corse successive per una maggiore efficienza e una migliore distribuzione.
Nel secondo caso è possibile, utilizzando sia i dati cittadini sia quelli provenienti da regioni ed altri enti, effettuare previsioni efficaci su precipitazioni, piene e altri fenomeni naturali. Una opportunità che, se opportunamente gestita, permetterebbe di incrementare considerevolmente la sicurezza, limitare i danni economici e salvaguardare i cittadini, permettendo di creare un sistema di allerte realmente affidabile e non solo indicativamente previsionale.
Le città intelligenti o smart city possono sembrare un concetto futuribile, ma nella realtà la tecnologia che permette di crearle esiste già e soprattutto è ampiamente accessibile, non solo per le metropoli ma anche per i centri di dimensioni contenute. Tutto quello che serve è una scelta attenta e oculata dei servizi necessari, sulla base delle caratteristiche di ciascuna città. Il percorso, insomma, può iniziare dalla soluzione dei problemi più rilevanti.